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Lettura e Scrittura

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  1. Ciao a tutti, dato che ci siamo apro anche io un thread su due argomenti, che metto insieme perchè secondo me complementari, che mi interessano molto: i libri e la passione per la scrittura. Ovviamente non c'è alcuna regola per quanto riguarda il postare: sentitevi liberi di scrivere qualsiasi cosa, che sia chiaramente inerente con il titolo, senza problemi e soprattutto, non ci sarebbe bisogno di dirlo ma un reminder non fa mai male, nel rispetto del buon senso comune, del rispetto e della educazione. Un libro che avete appena letto e che volete consigliare, un dubbio su questo o quell'altro autore, qualcosa che avete scritto di vostro pugno e che magari volete condividere, questo è il posto giusto per farlo, benvenuti!
     
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  2. Mi permetto di aprire le danze con un pezzo che ho scritto tempo fa, era il 23 Ottobre 2019, avevo 22 anni compiuti, in uno di quei periodi in cui avresti tanto bisogno di sfogarti, tanto bisogno di urlare al mondo che c'è qualcosa che non va, tanto bisogno che qualcuno ti ascolti, ma quando ti giri, purtroppo, non trovi nessuno. Così una mattina mi sono svegliato ed ho scritto quanto segue, l'ho chiamato "Tutti hanno il diritto di stare male":

    Tutti hanno il diritto di stare male, almeno così pensavo ma, la verità, è che non così. L’educazione ed il rispetto, nelle forme più svariate, esistono da quando esiste il mondo e ad un certo punto qualcuno ha deciso che ammettere di star male è una delle mancanze di rispetto più gravi che si possano commettere. Ognuno di noi, infatti, tende a mascherare ferite e cicatrici così che nessuno debba sentirsi obbligato a domandare le cause di tanto dolore. Oggi chi alla solita domanda non risponde alla solita maniera deve sapere che verrà giudicato aspramente dal proprio interlocutore perché, a quel punto, egli non potrà fare altro che fingere interesse o, nei casi peggiori, offrire una spalla sulla quale poter piangere. L’ipocrisia, in questo come in altri casi, è tanto scontata quanto inefficace: chiunque proverebbe fastidio nel sentirsi obbligato a dare aiuto a chi dovesse chiederlo ed il perché risiede in quella sfera di egoismo ed egocentrismo che abita qualsiasi mente e che mai desisterebbe ponendo i problemi degli altri in cima alle proprie priorità. Il peggio arriva quando lo stesso dolore viene superato dal dovere morale di indossare un viso sorridente che non lasci trasparire alcuna cricca e che, anzi, regali espressioni dolci e di comprensione a chi sentiamo possa averne bisogno. E’ noto infatti che quando si soffre si è più sensibili all’argomento e di riflesso, notando somiglianze d’animo, tendiamo ad assumere con gli altri quell’atteggiamento che vorremmo qualcuno assumesse con noi. Il problema è che dura poco, giusto il tempo di farsi scivolare tutto addosso e mettere in stand-by quel mostro che fino al giorno prima avrebbe potuto ucciderci da un momento all’altro. Rituffandoci nell’illusione di star bene ci sforziamo di dimenticare tutti quei motivi che potrebbero spingerci a tornare indietro ed affrontare, forse una volta per tutte, un subconscio pieno zeppo di domande. Fa strano come nell’epoca moderna ci sia ancora gente che muore per aver soppresso un grido troppo a lungo. Fa ancor più strano, anzi fa paura, che qualcuno incolpi queste persone per non aver gridato abbastanza forte: in realtà, col tempo, si scopre che queste persone sì, hanno gridato, ma le nostre orecchie non erano sufficientemente allenate ad ascoltare note così alte. Critichiamo chi confessa di star male e lamentiamo di non sapere niente, l’uomo in tutta la sua contraddizione. Eppure, basterebbe aggiungere un pizzico di lucidità in questo pentolone per capire che l’atto della confessione non è una forma di fastidio bensì d’affetto. Chi decide volontariamente di esporre tutte le proprie vulnerabilità affinché possa ricevere il soccorso sperato non fa altro che consegnare la propria vita alle mani di qualcun altro ponendo fine ad una triste messa in scena e lasciando spazio a quella sincerità di cui, ormai, si erano perse le tracce. Continuiamo ad ingozzarci di bugie mentre ci infastidiamo di fronte a quella fiducia di cui tanti hanno bisogno ma che nessuno ha il coraggio di cercare. È proprio quando si sceglie di condividere il proprio dolore e di accettare quello dell’altro che nascono i sentimenti, quelli veri, quelli duraturi e indistruttibili. E’ proprio il dolore, questa bestia sudicia e rinnegata, l’indice dell’amore di cui c’è bisogno per poter rispondere, alla solita domanda, con l’insolita risposta.
     
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  3. Met

    Met Fapstronaut

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    Mi sembra scritto veramente bene, complimenti :emoji_thumbsup:
     
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  4. Ti ringrazio molto per aver letto!
     
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  5. Buongiorno a tutti,
    essendo questo, anche, un thread sui libri mi viene spontaneo consigliarne due che mi hanno aiutato molto a capire quali sono, in termini concreti, gli effetti dell'uso massiccio e prolungato del porno sul cervello e sulla sfera emozionale. Sono:
    1) Your Brain On Porn - Gary Wilson: Penso che molti iscritti al forum già lo conoscano perchè l'autore è molto famoso in questo campo (c'è anche un suo forum che si chiama esattamente come il libro), si trova facilmente su Amazon ma non so se c'è in italiano. E' un libro basato su evidenze e prove di tipo scientifiche che danno contezza di quanto la dipendenza da porno possa modificare il nostro organo più importante. Sì, parlo del cervello perchè il cuore è un muscolo! A parte gli scherzi, è davvero interessante ed è molto facile da leggere e comprendere quindi è adatto anche a chi non ha un livello di conoscenza della lingua inglese elevato.
    2) How To Quit Porn - Brett H. McKay: Forse questo è meno conosciuto del primo però è altrettanto valido. Anche questo si può trovare su Amazon ed anche questo credo sia solo in inglese. E' davvero molto breve, alla vista sembra un opuscolo tanto per capirci, però è anche molto fornito, ad es, di software/programmi e quant'altro possa aiutarci nel cammino. Proprio perchè breve, non offre grandi approfondimenti sulle conseguenze dell'uso del porno però è comunque utile per chi preferisce un approccio più pratico alla cosa.

    Se dovessi consigliarne uno, di sicuro vi direi che con il primo andate sul sicuro. So che alcuni di voi potrebbero pensare: "A che mi serve leggere un libro sulle conseguenze del porno quando magari le vivo tutti i giorni in prima persona?", siamo perfettamente d'accordo, però innanzitutto non si smette mai di imparare e poi, fidatevi, finchè non ci si informa davvero, non si ha una visione accurata e lucida della questione (e questo vale in ogni ambito). Vi mando un abbraccio, Z
     
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  6. gilgames

    gilgames Fapstronaut

    Letture sempre da ricordare, per nuovi iscritti e per vecchi iscritti che non le hanno ancora recuperate!
    Ora sto leggendo “no more Mr Nice Guy”, miracolosamente rinvenuto tradotto in italiano (non benissimo ma si capisce!)

    Appena avró tempo leggeró il tuo scritto perche ho scritto qualcosa anche io in passato e ho piacere di confrontarmi!

    Puó essere una buona sezione per postare i propri Haiku?
     
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  7. A proposito, lo consiglieresti? Ti spiacerebbe, quando hai tempo, scrivere due righe sul perchè si, perchè no, se è d'aiuto, una breve recensione insomma. E' tanto tempo che lo inseguo ma poi alla fine non lo compro mai.

    Ad ogni modo, certo, direi che è la sezione perfetta postarli!
     
  8. Journey_

    Journey_ Fapstronaut

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    Condivido, "your brain on porn" è fantastico!
    Date un'occhiata anche al sito omonimo, è pieno di articoli ed informazioni aggiuntive rilevanti
     
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  9. gilgames

    gilgames Fapstronaut

    Certo, più tardi scrivo due righe di recensione fin dove sono arrivato e, se vuoi, ti mando il file in pvt!
     
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  10. Quando vuoi, sarebbe il massimo. Grazie davvero
     
  11. Per me questo è oro puro.
    Tocca il tema della sofferenza umana dalla stessa angolazione dalla quale la osservo ormai da tempo. Sembra così strano, quasi perverso, il rinnegare il dolore, poiché esso è parte integrante della natura (e quindi dell'esperienza umana) dall'alba dei tempi. Eppure, oggi, le lenti sono rivolte solo al bello, allo strabiliante e al piacevole, che costituiscono una fetta minuscola di ciò che esiste al mondo. Addirittura, in alcuni casi, si romanza e si fantastica ciò che è brutto per farlo bello, altrimenti sembrerebbe privo di (apparente) valore.

    Lascio qui le immortali parole di Bob Ross.[​IMG]
     
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  12. Ti ringrazio molto per il complimento ed anche per aver condiviso la tua visione,è proprio questo lo scopo del thread.
    È lo stesso discorso del comfort e discomfort: è nella natura dell'uomo cercare il comfort, la sicurezza e il piacere ma, lo sappiamo bene, sono le situazioni spiacevoli, e dunque il dolore, che ci fa crescere per davvero. Come persone, professionisti, fratelli, figli, padri, mariti e qualsiasi altra cosa si voglia/possa essere in questa vita. È chiaro che, non ci sarebbe bisogno di dirlo, il troppo storpia: la verità, inutile girarci troppo intorno, sta sempre nel mezzo.

    Grazie ancora, mi hai fatto sentire meno solo
     
  13. gilgames

    gilgames Fapstronaut

    No more Mr Nice Guy
    (Robert Glover)
    È uno dei libri che ho visto consigliare maggiormente in questo forum, vi scrivo le mie impressioni ora che sono arrivato quasi a metà lettura.
    Il dottore che scrive innanzitutto porta sulle pagine la sua esperienza personale, uno psicoterapeuta con un passato con la sindrome del bravo ragazzo.
    Oltre ció, elenca e descrive perfettamente una serie di personaggi, suoi pazienti, che hanno o hanno avuto a che fare con tale sindrome, raccontando da quali basi (infanzia) essa puó svilupparsi, a cosa puó portare nel tempo (le derive sono molte) e soprattutto elenca tra le possibili conseguenze anche la pornodipendenza.
    Anche per questa ragione penso sia consigliabile dare un’occhiata, ma più di questo secondo me è utile comprendere quante volte, nella vita, abbiamo preso decisioni per compiacere gli altri anziche per nutrire noi stessi, quante volte abbiamo preferito evitare una tensione o un conflitto, mandando giu bocconi anche amarissimi.
    Sono in possesso di una copia in italiano, tradotto non benissimo ma se puó servire scrivetemi pure in pvt!
     
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  14. Non sapevo parlasse anche di se stesso, questo sicuramente è un motivo in più per leggerlo con attenzione! Credo ch, in effetti, molti di noi che siamo iscritti su questo forum possano specchiarsi nei pazienti del dottor Glover (aggiungerei anche un bel PURTROPPO). Ti ringrazio molto, prima ero indeciso ma ora assolutamente non più.
     
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  15. Buongiorno a tutti, spero stiate passando un buon weekend.
    Oggi vorrei proprorvi due libri:
    1) Il Colibrì - Sandro Veronesi: E' il libro vincitore del premio Strega edizione 2020. E' la storia di un uomo, Marco Carrera, che vive diverse vite, tutte, però, collegate da un unico filo rosso: l'amore verso una donna. Dapprima sbandata estiva, poi amore di un vita. E' molto meno smielato di quanto possa sembrare e soprattutto, cosa che ho apprezzato moltissimo, è molto introspettivo. C'è una costante ricerca di se stesso, dei motivi che spingono ad una piuttosto che ad un'altra decisione. E' lunghetto ma si legge molto velocemente tanto è appassionante.
    1) Post Office - Charles Bukowsi: L'autore non ha bisogno di presentazioni ma questo suo libro non è sicuramente tra i suoi più conosciuti. E' un libro corto ed intenso e questa è la mia visione: l'ufficio postale è, in realtà, un contenitore della vita ed al suo interno si alternano persone, eventi, situazioni piacevoli e spiacevoli. Il postino, dunque, non è altro che il protagonista di queste avventure, raccontate con il classico stile da scrittore maledetto di Bukowski, e che, nel giro di poche pagine, ti assorbono completamente.

    Entrambi sono a dir poco ottimi, perciò non me la sento di consigliarne uno in particolare. Bukowski è uno di quei autori che pensavo di odiare, tutto sesso, vino e disordine, il classico "genio e sregolatezza" insomma ma, questo ed altri, sono stati alcuni dei suoi libri che mi hanno fatto completamente cambiare idea su di lui. E' crudo, violento ed estremo ma è soprattutto vero, senza filtri, e questa, oggi, è più che una rarità!
    Veronesi non lo conoscevo, ho comprato il suo libro per curiosità. "Vediamo com'è il libro che vince lo Strega", ed alla fine era fantastico. Ne ho comprato anche un altro, "Caos Calmo", vincitore dello strega 2006 che però non ho ancora letto ma spero di potervi consigliare presto! Buona domenica e, come direbbe mio nonno materno, ormai scomparso da 13 anni, buon inizio di settimana a tutti.
     
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  16. Di nulla, parlare di questi temi è una cosa che mi piace molto e credo che tutti dovrebbero farlo. Come hai detto tu, la verità e la realtà sono zone grigie, ma oggi si cerca di vedere tutto in bianco e nero. Esplorare l'ultimo, il nero, l'ombra, spesso snobbata perché scomoda e spiacevole, credo possa portare a illuminazioni altrimenti irraggiungibili.

    Dato che il thread è a tema lettura, mi sento di consigliare, in merito, due libri che ho letto il mese scorso, entrambi dello scrittore francese Albert Camus, Nobel per la letteratura nel '57. Per dare a questa figura un po' di background, egli è stato uno degli scrittori più proficui del movimento francese dell'Esistenzialismo, orientato all'esaminare il senso dell'esistenza umana.
    Lo Straniero - Romanzo che tratta di un giovane algerino, Mersault, che è l'incarnazione del tipico nichilista, "he who is untouchable, yet unable to touch". Nel corso del racconto, il protagonista s'immischia in faccende d'ogni genere, seppur con un'attitudine molto distaccata, come in un costante "vabbè, se proprio vuoi". Finisce con l'ammazzare un arabo, praticamente per caso, e poi per esser processato. Durante il processo diventa sempre più evidente il perchè il libro porti il nome "Lo Straniero": Mersault, attraverso la rinuncia a qualsiasi valore, tipica del nichilismo, diventa uno straniero per gli altri, per l'umanità, e persino per sè stesso.
    La Peste - Romanzo che dettaglia l'arrivo, il decorso e l'addio della peste in una immaginaria città algerina, in cui non si pensa ad altro che a svagarsi e a lavorare, tanto che "i morti sono subito dimenticati perché non possono nè svagarsi nè lavorare". Sono seguiti vari personaggi, d'ogni estrazione e mentalità, tra i quali il protagonista è il giovane medico Rieux (alter-ego dell'autore). L'opera tocca moltissimi temi, e, nonostante sia stata scritta ormai più di 70 anni fa, le sue parole e le sue idee sembrano messe su carta oggi stesso (specialmente data la pandemia). I personaggi riflettono sull'esistenza dell'umanità e di loro stessi, e cercano di dare un senso all'ultima, ognuno a modo suo.
    Ovviamente questa è solo la punta dell'iceberg, perchè in queste opere ogni singola parola è nota perfetta e integrale d'una sinfonia magnifica e carica di significato, impossibile da sintetizzare e da provare appieno, se non leggendola.
     
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  17. Io ho finito Lev Tolstoj - Chadzi Murat l'altro giorno, un soldato ceceno molto famoso che tradisce il suo popolo per combattere insieme all'Impero Russo, questi infine devasteranno il suo paese e Chadzi Murat sara' pieno di rimorsi, la situazione è particolare siccome Chadzi aveva chiesto ai russi di portare in salvo la sua famiglia, ma questi lo ignorano preferendo metterelo in "liberta' vigilata" e tenerlo come un pezzo da museo. Non aggiungo altri dettagli, comunque il nocciolo della questione è che entrambi gli schieramenti sono composti da carnefici che fanno i propri interessi.

    In più ho quasi finito Teosofia di Rudolf Steiner, libro molto complicato che spiega la natura dell'uomo, la sua tripartizione (corpo, anima, spirito), il suo destino e scopo nel mondo e altre cose. L'unica cosa certa è che i libri di Steiner vanno letti e riletti, la sua Opera Omnia conta oltre 300 libri! Anche se molte sono conferenze stenografate.
     
    Last edited by a moderator: Mar 28, 2021
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  18. Grazie ad entrambi per aver, a vostra volta, condiviso letture di un certo rilievo! Di Camus non ho mai letto niente ma entrambi quelli consigliati sono già sulla lista acquisti di Amazon! Per quanto riguarda Tolstoj è quasi inutile consigliarlo e quasi inutile parlarne addirittura. Di lui ho letto: "La morte di Ivan Il'ic" che in meno di 100 pagine mi ha arrotolato e srotolato come si fa con i calzini.
     
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  19. La morte di Ivan Il'ic fa parte di quella triade di piccoli capolavori (Ivan Il 'ic, Sonata a Kreutzer e Padre Sergij) scritti da Tolstoj dopo la sua "illuminazione" (La Confessione) e diciamo la fondazione del suo Cristianesimo pacifista, Antiecclesiastico e Antistatale (Diciamo quello predicato nei vangeli). Per me da Tolstoj c'è solo da imparare leggendo i suoi libri, sono elogi allo spirito umano (l'io), al suo senso critico, trattati di pacifismo e amore reale. Tra l'altro i libri di tolstoj sono a portata di tutti e facili da capire e non è necessario entrare in concetti difficilissimi come quelli di Steiner, anche se Guerra e Pace e Anna Karenina sono un po' lunghetti, io rifiuto di leggerli per ora anche perchè sono più interessato alle sue opere Post-anna Karenina.
    Nel mondo moderno questi libri sono eresia, (così come lo erano allora) ed estremamente pericolosi per una massa amorfa ilica di anime senza un Io (spirito) indipendente, semplici api lavoratrici, deditte al materialismo, ma solo perché a scuola Darwinismo soviale e Marxismo culturale sono considerati concetti divini.
    In italiano dovresti leggere "sulla Vita" e Guerra e Rivoluzione" di Feltrinelli e "Il Regno di Dio è in Voi" MarcoValerio Gnosi Edizioni
     
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  20. Grazie mille, anche questi sono appena stati aggiunti alla lista acquisti di Amazon!
     
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